L’Agrifoglio: tradizionale pianta natalizia!

Chi di noi appassionati, durante il periodo natalizio non è solito regalare o ricevere una pianta tipica del natale? La stella di Natale, così come un centro tavola di pungitopo, un pugno di vischio o una ghirlanda di agrifoglio, sono pensieri molto in voga nel periodo delle feste. Oltre ad essere la rappresentazione simbolica del Natale sotto forma di decorazioni, queste piante vendono donate anche e soprattutto come augurio di buon auspicio. Per questo motivo, al contrario di regalini a volte in apparenza riciclati, questi vengono accettati di buon grado anche nel caso in cui se ne ricevono esemplari multipli.

Agrifoglio e Pungitopo, sono probabilmente le due piante natalizie che per via della grande somiglianza tra loro, vengono confuse molto facilmente. In realtà tra le due vi sono differenze molto evidenti.  Al pungitopo abbiamo dedicato un articolo, clicca qui per leggerlo. Andiamo adesso alla scoperta dell’agrifoglio.

L’agrifoglio

agrifoglio natalizio

Esemplare di agrifoglio in natura

L’agrifoglio, come il pungitopo del resto, è un arbusto sempreverde, ma al contrario del “collega” le sue verdi e lucide foglie, si presentano in forma coriacea ed ellittica, con delle evidenti venature dal colore biancastro-giallastro. La caratteristica principale e distintiva delle foglie dell’agrifoglio sta nel fatto che, complice la loro forma, siano appuntite lungo i bordi, e non solo nella sua estremità finale. Tali aculei sono presenti soprattutto nelle parti basse della pianta, probabilmente perché tende più a difendersi dagli animali che provengono dalla base.

Infatti, questo arbusto assume tutte le caratteristiche di un albero: può raggiungere e superare i 10 m di altezza.  Una grande differenza rispetto al pungitopo che al contrario si presenta sotto forma di cespuglio che al massimo può raggiungere gli 80 cm di altezza. Per questo motivo, l’agrifoglio è anche conosciuto con il nome di “pungitopo maggiore”.

L’agrifoglio produce come frutto delle bacche di color rosso intenso, che sbocciano nel periodo autunnale dai fiori femminili. Questi ultimi, di colore bianco-rosastro, a loro volta fioriscono in primavera. Tornando alle bacche, esse si formano in gruppi, pertanto è molto difficile non notarle, anche per via del loro colore acceso. La loro bellezza però non deve trarre in inganno, poiché non sono commestibili. Se ingeriti anche in modiche quantità possono essere molto pericolose per l’uomo.

Di buono c’è invece che l’agrifoglio è di facile coltivazione: non è necessario essere esperti giardinieri per far crescere un bell’esemplare nel nostro giardino. Con i dovuti accorgimenti, è anche possibile crescerlo in un vaso, per esporlo dentro casa.

Seppur conosciuto per la sua tossicità, l’agrifoglio conserva alcune proprietà curative. In particolar modo, ricordiamo che le essenze estratte siano utilizzate per la loro capacità di trasmettere positività, per gli effetti calmanti e purgativi.

Al pari di altre piante, anche l’agrifoglio in passato era utilizzato come strumento per allontanare le maledizioni, i demoni e per proteggere la casa. Insomma, era utilizzato come strumento di protezione contro il male. Ciò avveniva già in epoca romana: non era difficile trovare nel giardino di casa di una media famiglia romana, un albero di agrifoglio che oltre alla sua bellezza avesse una funzione scaramantica.
agrifoglio natalizioInvece, i primi ad utilizzare i rami dell’agrifoglio per decorare le proprie case furono i cristiani irlandesi. Oggi in tutto il mondo se ne fa un larghissimo uso per realizzare decorazioni natalizie. Principalmente per realizzare ghirlande o per abbellire la tavola durante la vigilia di Natale.
La foglia dell’agrifoglio con le sue bacche, rappresenta quindi un vero marchio natalizio. Il contrasto di colore tra il verde lucido delle foglie ed il rosso acceso delle bacche, lo rende appunto una icona che nel periodo di festa riesce a creare in casa una atmosfera festosa e familiare come poche altre al mondo.

Miti e leggende sull’agrifoglio


Il bambino nel bosco

leggenda agrifoglioTanti anni fa, in un freddo giorno d’inverno, un bambino che viveva in una casetta immersa dentro un grandissimo bosco, si recò a cercare la legna da ardere per il focolare della sera. Sebbene fosse abituato a svolgere questa attività, ebbe la sventura di inciampare sopra una pianta dalle foglie pungenti. Gli aculei erano talmente appuntiti da ferirgli le mani provocando la fuoriuscita copiosa di sangue.
A quel punto il bambino iniziò ad invocare l’aiuto del Dio del bosco, pregandolo intensamente affinché lo soccorresse. Dopo numerosi tentativi, durante i quali il bambino non perse mai la fiducia di essere ascoltato, apparve un elfo che subito gli diede aiuto, medicandolo con una fasciatura, e riaccompagnandolo alla sua casetta.
Dopo alcuni giorni, una volta guarito, il bambino fece ritorno al punto in cui era caduto. Con stupore vide che sull’albero spinose vi erano adesso delle bacche rosse, che pochi giorni prima non esistevano. Non fece in tempo a darsi una spiegazione, che gli apparve d’un tratto il re del bosco, dal quale si sentì dire: “Tu mi hai invocato più volte senza perdere mai la fiducia in me, così ti ho mandato un elfo in soccorso; per premiare la tua fede, ho trasformato le gocce del tuo sangue nelle rosse bacche che vedi sui rami; da ora in poi con questa pianta potrai curarti tutte le volte che ne avrai bisogno”.

 Il pastorello e il dono speciale

leggenda agrifoglioDurante una notte molto speciale, una luce intensa apparve nel cielo, svegliando di soprassalto un piccolo pastore. Questi, impaurito, usci dalla sua casa e si recò nel bosco, quando ad un tratto udì un bellissimo canto corale. Alzando gli occhi al cielo, vide che si trattava di angeli che in quel modo annunziavano la nascita del Salvatore. Rassicurato, si incamminò verso casa, quando vide una moltitudine di persone che frettolosamente si recavano verso una grotta.  Chiese ad una donna che cosa stessero facendo, ed ella gli rispose che si recavano dal Figlio di Dio, io quale era nato per aprile le porte del cielo a tutti i suoi fratelli sulla terra.

A quel punto anche il pastorello si unì alla moltitudine, fin quando si accorse che tutti portavano con sé un dono da lasciare al bambino Gesù. Rattristato per la povertà che gli impediva di procurarsi qualsiasi dono, fece per tornare verso casa, quando ad un certo punto i suoi piedi nudi furono punti da spine che dal dolore lo fecero balzare di soprassalto. Si accorse che si trattava di una pianta di agrifoglio, e fu colpito dalle foglie così lucide e ancora verdi nonostante il gran freddo. Così, spronato dall’insistente coro degli angeli, si prese di coraggio e decise di andare alla grotta portando con sé un ramo di agrifoglio da omaggiare al Salvatore.

Giunto alla grotta, si accorse che aveva le mani ferite per via delle spine. Non appena si trovò davanti al bambino, ne scorse un grande sorriso, al punto che capì con stupore che questi stesse aspettando proprio lui. In quell’istante, le gocce di sangue si trasformarono in palline rosse: queste si posarono sui rami verdi e lucenti che il piccolo pastore aveva portato in dono. Felice e gioioso, fece ritorno in casa, e lungo il tragitto scopri che tutti in tutti gli alberi di agrifoglio vi erano le stesse bacche rosse.
Da quel giorno, i rami di agrifoglio vengono portati in dono a chi si vuol bene come augurio di buon auspicio.

 
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