Le 6 domande da non fare mai ad un Villaggista!

Questo articolo è dedicato a coloro che fanno visita ad un “Villaggista” per ammirare la sua creazione.

Ogni decorazione natalizia contribuisce a creare, all’interno di una casa, l’atmosfera di magia e di calore tipiche del periodo. Ma l’atmosfera profusa da un Villaggio di Natale è un mix di emozioni veramente particolari.

Per questo motivo, durante il periodo natalizio, ciascun villaggista è solito ricevere visite di parenti, amici e vicini. Talvolta questi portano con se anche i loro conoscenti! Tutti curiosi di vedere il famoso “villaggio”. Per il villaggista è un vero piacere accoglierli. E non tanto per gli apprezzamenti che gli riceverà (o meno..), quanto per il piacere regalare delle emozioni ai visitatori: far vivere in loro lo spirito natalizio, anche se per qualche attimo.

Durante la visita un vero villaggista non si fa trovare impreparato: ha sempre qualche biscottino tipico o il classico panettone da offrire. Non dimenticate che a lui piace il Natale in tutte le sue forme! E tra un boccone e l’altro sarà lieto di rispondere a tutte le domande che, come sempre accade, saranno poste.

Cosa non chiedere quando si fa visita ad un villaggio!

5 domande da non fareCi sono pero delle domande che durante una visita sarebbe meglio non fare a chi ha creato un Villaggio di Natale. Ecco elencate le peggiori, in base ad una prassi che ci risulta essere abbastanza consolidata!

  1. “Ma quanto hai speso per fare tutto questo?”
    Questa è la prima domanda che fa cadere le braccia. Se ponete questa domanda, molto probabilmente il villaggio non ha suscitato in voi alcuna emozione. E questo ci può anche stare, per amor del cielo. Ma non state considerando il valore che il villaggista attribuisce alla sua creazione. Valore che va ben oltre l’aspetto economico, e che nessuno scontrino fiscale potrà mai raccontare. Pertanto, abbiate rispetto per le passioni altrui!
  2. “Dov’è la mangiatoia con Giuseppe, Maria, il bambino e tutto il resto?”
    Una domanda davvero triste. Se vai a vedere un albero di natale, ti chiedi mai dove trovare il bue e l’asinello? Lo stesso vale per il villaggio! Chi pone questa domanda probabilmente non ha compreso di trovarsi davanti ad una rappresentazione in miniatura di un paesaggio in tempo di Natale, alternativo rispetto alla specifica rappresentazione della natività, del caro e classico presepe. Sappiate dunque che son due modi semplicemente diversi di decorare, e che in nulla si contrappongono: molto spesso infatti, chi realizza il villaggio realizza anche il presepe, oltre che l’immancabile albero di Natale.
    Inoltre basta dare spazio alla fantasia, per immaginarsi che all’interno di quelle piccole casette vi sarà di certo qualche bel presepe, creato dalle rispettive famiglie che vi abitano!
  3. “Quanto tempo ci hai messo a costruirlo?”
    Questa domanda in teoria la si può porre in assoluta tranquillità. Ma se nella pratica lo spirito della domanda consiste nel voler sapere “quanto tempo della sua vita ha perso il villaggista per fare quella cosa?“, o peggio ancora consiste in un pensiero ben più preciso “Ma ne hai tempo da perdere…! Ma chi te lo fa fare?“.. allora è meglio non farla questa domanda. Chi realizza un villaggio di Natale in miniatura, lo fa nel tempo libero, e spesso impiega qualche ora di notte, sacrificando un pò di sonno. Ma stiano sereni i pigroni e i disfattisti: tutto è ripagato dalla gioia impagabile di vederlo acceso! Sappiate inoltre che le ore spese di notte sono dovute al fatto che quando si lavora al villaggio l’emozione è così forte che è davvero dura scegliere di fermarsi per andare a dormire! Pur sapendo di poter tranquillamente riprendere il giorno dopo!
  4. “Ma poi tutte queste cose dove le metti?!”
    Trovarsi di fronte a tanta meraviglia e mostrare interesse per il dove andrà riposto il tutto una volta smontato, è un’altra domanda che può risultare fastidiosa. Così facendo il visitatore sposta l’attenzione su un qualcosa che è davvero riduttivo rispetto alla bellezza che si ha davanti. Non sarebbe più interessante commentare insieme l’atmosfera che si ha davanti? É come sedersi alla tavola di una amico che ha preparato una bella cena per voi, e dopo il primo boccone chiedergli “la fai la raccolta differenziata dell’umido?“. Se poi il villaggio proprio non vi è piaciuto, fate pure. Anche se a dire il vero… tutti i villaggi di Natale in miniatura sono magici.
  5. “Perché non lo lasci sempre montato?”
    Lo Spirito del Natale vive dentro noi villaggisti in ogni periodo dell’anno. Ma l’emozione di poterlo ammirare ogni volta, già durante la fase della costruzione, è così forte che si traduce in nuove creazioni sempre diverse: delle vere sorprese anche per noi stessi, che nella nostra testa pensiamo tutto il tempo a come dovrà essere il villaggio. A questa emozione che si rinnova ogni anno non potremmo rinunciare: è una meraviglia ammirarli ma ancor di più costruirli. [Lisa P.]
  6. “Ma sei rimasto bambino?”
    Ebbeh!?! Questa è una domanda a trabocchetto. Ma il trabocchetto non è per il villaggista, bensì per chi la pone. Infatti, quasi certamente la risposta sarà: “se emozionarsi di fronte a queste luci e a questa atmosfera significa essere bambini, allora sì, sono rimasto bambino“. Cosa c’è di male? Ciascun villaggista in fondo è certamente riuscito a mantenere vivo il bambino che c’è in se, con tutte le benedizioni del caso rispetto a chi non lo ha fatto. Una vera conquista questa, per affrontare la serietà e le difficoltà della vita quotidiana con un vantaggio in più. Ad ogni modo sappiate che “il Villaggio” non è affatto un giocattolo per bambini, ma è come un bambino per giocattolo: un piccolo mondo di fantasia che ciascun appassionato farà crescere con se, per tutta la vita.

Se ci verranno in mente altre domande fastidiose, aggiorneremo questo articolo! :)

 
lemax villaggi di natale

Guida per costruire il primo Villaggio